CONDANNATO CHI OFFENDE I CACCIATORI

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Il diritto di critica non equivale a diritto di offesa. È quanto ha stabilito il Tribunale di Roma nei confronti di Paolo Mocavero, leader 100×100 Animalisti, nella causa civile promossa dai presidenti di Federcaccia, Enalcaccia e ANUUMigratoristi a seguito delle sue espressioni ingiuriose nei confronti dei cacciatori

Roma, 8 luglio 2022 – Con l’ordinanza resa ieri dal Tribunale di Roma, il noto leader animalista Paolo Mocavero è stato condannato al risarcimento dei danni per le affermazioni ingiuriose e lesive da lui rivolte ai cacciatori nel corso della trasmissione radiofonica “La Zanzara” trasmessa da Radio 24 nel marzo del 2020. Nei suoi confronti avevano promosso causa civile i presidenti di Federcaccia Massimo Buconi, di Enalcaccia Lamberto Cardia e di ANUUMigratoristi Marco Castellani, patrocinati dall’avvocato Alberto M. Bruni

L’ordinanza è assai articolata e, pur riconoscendo il diritto di informazione e di critica (anche con toni coloriti), tuttavia afferma che mai possono tollerarsi aggressioni verbali che si trasformano in veri e propri attacchi che travalicano il tema controverso e assumono la forma del turpiloquio nei confronti di singoli cittadini ovvero di categorie quali i cacciatori, il cui profilo morale è tutelato dalle Associazioni Venatorie.

L’ordinanza del Tribunale civile di Roma assume molta importanza perché – finalmente – perviene a riconoscere la tutela della dignità di chi legittimamente esercita l’attività venatoria e, insieme, delle Associazioni Venatorie che si adoperano in ogni sede in tal senso.

Oltre a questo assume anche la valenza di un vero e proprio monito nei confronti di tutti coloro che denigrano i cacciatori travalicando i limiti della corretta informazione e del diritto di critica permettendosi non consentite aggressioni verbali accompagnate da offese e volgarità.

E questo vale anche per i responsabili di testate giornalistiche e di trasmissioni televisive e radiofoniche che ospitano i più accesi denigratori della caccia ai quali vengono consentite – senza oltretutto contraddittorio – aberranti e lesive esternazioni.

Forti di questo precedente d’ora in avanti le Associazioni Venatorie potranno agire in giudizio a tutela dell’immagine dei propri associati ogni qual volta – e capita purtroppo sempre più spesso – la caccia e chi la pratica vengano fatti oggetto di commenti offensivi.

Comunicato congiunto Uffici Stampa FIdC – Enalcaccia – ANUUMigratoristi