VENETO. LE ASSOCIAZIONI VENATORIE SOLLECITANO L’ASSESSORE

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Le associazioni regionali venete Federcaccia, Liberacaccia, ANUUMigratoristi, Enalcaccia, Italcaccia, Arcicaccia, Cacciatori Italiani e CPA si sono rivolte all’Assessore al territorio, cultura, sicurezza, flussi migratori, caccia e pesca della Regione Veneto Cristiano Corazzari in merito alla sentenza del TAR del Veneto n. 01124/2022 e alle sue conseguenze sullo svolgimento della stagione venatoria 2022/2023.

“Come ormai è consuetudine – scrivono le AAVV venete, , ogni anno, contestualmente all’approvazione del calendario venatorio regionale, in Veneto come in ogni altra regione italiana, segue sempre una impugnazione da parte del TAR di competenza, adito dalle associazioni animaliste ed anticaccia, forti del parere di ISPRA, utilizzato continuamente nell’ambito dei ricorsi come elemento di appoggio per le contestazioni avanzate.

Il calendario 2022/2023 del Veneto non fa eccezione. A seguito della consueta impugnazione presso il TAR da parte della Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC), il TAR del Veneto ha accolto il ricorso dei proponenti, comportando, tra le altre, l’annullamento delle disposizioni relative alla caccia di cesena, tordo sassello ed anatidi”.

“Come ben saprà – prosegue la nota – l’avvio delle stagioni venatorie è ogni anno ormai insidiato dalle continue impugnazioni dei calendari venatori presso i TAR i quali, spesso e volentieri – come peraltro evidenziato nel caso in oggetto – accolgono le ragioni dei ricorsi, creando non pochi problemi per la partenza e lo svolgimento della stagione venatoria.

Sul punto è infatti doveroso evidenziare come l’attività venatoria comporti dei costi di preparazione e svolgimento, sia operativi che amministrativi, in capo agli operatori del comparto venatorio, costi che sono stati – quest’anno come negli anni precedenti – sostenuti in buona fede da parte dei cacciatori che si sono tuttavia ritrovati con una stagione venatoria sostanzialmente paralizzata dal provvedimento del TAR.

La presente quindi – concludono i firmatari – per chiederLe quali iniziative intenda intraprendere per tutelare le legittime aspettative dei cacciatori del Veneto, se del caso anche mediante una eventuale nuova delibera”.