Il 25 ottobre scorso, l’Assemblea Generale FACE, che rappresenta il punto di vista di 7 milioni di cacciatori europei, ha adottato all’unanimità una nuova Risoluzione sui reati contro la fauna selvatica, rafforzando la propria posizione di lunga data sulla “tolleranza zero”.La Risoluzione riconosce in particolare il lavoro della Convenzione di Berna, della Commissione Europea, della Convenzione sulle specie migratorie (CMS) e della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) per combattere i crimini contro la fauna selvatica.La risoluzione FACE:• Garantisce un forte sostegno alla “tolleranza zero” nei confronti dei reati contro la fauna selvatica.• Richiede una migliore comprensione delle cause profonde che guidano i crimini contro la fauna selvatica come base per i legislatori per progettare in modo appropriato risposte politiche e normative.• Fa appello ai responsabili politici affinché collaborino con la comunità dei cacciatori per combattere i reati contro la fauna selvatica.• Sostiene la necessità di un’applicazione efficace ed efficiente della legislazione relativa a questi reati.La posizione riconosce anche il lavoro delle Associazioni dei cacciatori in tutta Europa nel consigliare e aiutare le autorità di contrasto nella lotta ai reati contro la fauna selvatica. Alcuni esempi di azioni dei cacciatori in questo campo sono consultabili al sito ufficiale della FACE: Link, Link e Link.
Di seguito la risoluzione completa:
Posizione FACE sulla lotta ai reati contro la fauna selvaticaRiaffermando l’impegno di FACE a tutti i livelli per garantire che i crimini contro la fauna selvatica siano combattuti;Ricordando la Carta Europea della Caccia e della Biodiversità adottata dal Consiglio d’Europa, la Convenzione sulla conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali europei (Convenzione di Berna) e altre iniziative con la Convenzione di Berna, la Commissione Europea, la Convenzione sulla conservazione delle specie selvatiche migratorie Animali (CMS) e la Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche minacciate di estinzione (CITES) per combattere i reati contro la fauna selvatica;Facendo riferimento alla Task Force intergovernativa sull’uccisione, la cattura e il commercio illegale di uccelli migratori nel Mediterraneo (MIKT), istituita con la risoluzione 11.16 della CMS COP, e al Piano strategico di Roma preparato dalla Convenzione di Berna e dalla CMS che ha la visione di una riduzione del 50% dell’entità e della portata dell’abbattimento illegale di uccelli (IKB) entro il 2030.Sottolineando il continuo e forte impegno di FACE verso la “tolleranza zero” dei reati contro la fauna selvatica;Sottolineando il ruolo della comunità dei cacciatori nella promozione del rispetto della legge e il ruolo delle Associazioni/Club venatori attivi nella prevenzione delle attività illegali;Deplorando che l’applicazione di attività di contrasto sia spesso carente a causa di capacità finanziarie, di formazione e scientifiche insufficienti, che sono essenziali per combattere con successo i crimini contro la fauna selvatica;Tenendo conto del fatto che le entrate economiche legate al mondo della caccia sono importanti per finanziare l’applicazione e sostenere le comunità locali nella protezione della fauna selvatica;
Evidenziando la necessità che le sanzioni siano proporzionate ai reati commessi, ovvero che un’infrazione minore sia punibile con una multa o una sanzione amministrativa, mentre un reato più grave e deliberato contro la fauna selvatica comporti una multa più elevata o una pena più significativa;
Sottolineando ulteriormente l’importanza di utilizzare una terminologia corretta in Europa come concordato dalle convenzioni internazionali in merito alla distinzione tra “uccisione illegale”/“bracconaggio” e “caccia”, quest’ultima essendo l’uso legale sostenibile delle risorse selvatiche;
Sottolineando che alcuni tipi di reati contro la fauna selvatica possono essere dannosi per la reputazione di una caccia sostenibile; Considerando che le motivazioni per i crimini contro la fauna selvatica possono essere complesse e dipendenti da un’ampia varietà di fattori come la legislazione, il Paese, la situazione socioeconomica e la dipendenza dal sostentamento;Sottolineando che le leggi nazionali e regionali dovrebbero essere adeguatamente concepite per affrontare le specificità dei reati contro la fauna selvatica, tenendo conto dei migliori dati disponibili sui fattori socio-culturali ed economici, nel rispetto dei quadri internazionali per la conservazione della fauna;Invitando scienziati, Università e altri che intendono studiare i crimini contro la fauna selvatica a lavorare a stretto contatto con la comunità dei cacciatori per esplorare soluzioni efficaci per combatterli;Riconoscendo il lavoro delle Associazioni dei cacciatori in tutta Europa nel consigliare e aiutare le autorità nel contrasto alla lotta contro i crimini contro la fauna selvatica;Sottolineando il sostegno di FACE ai piani d’azione a livello nazionale per combattere i crimini contro la fauna selvatica;
nella sua Assemblea Generale del 25 ottobre 2022. FACE:
– Esprime il suo continuo e forte sostegno alla “tolleranza zero” nei confronti dei crimini contro la fauna selvatica.- Chiede una migliore comprensione delle cause profonde che guidano il bracconaggio come base per i legislatori per progettare adeguatamente risposte politiche e normative.- Si appella ai responsabili politici affinché collaborino con la comunità dei cacciatori per combattere i crimini contro la fauna selvatica.- Sostiene la necessità di un’applicazione efficace ed efficiente della legislazione relativa ai reati contro la fauna selvatica.