La Sezione Federcaccia di Trieste, in collaborazione con il Drustvo slovenskih lovce “Doberdob” (Associazione che unisce i cacciatori di lingua e cultura slovena) e l’UNCZA (Unione Nazionale Cacciatori Zona Alpi) hanno onorato il proprio patrono Sant’Uberto.
Foltissima è stata la partecipazione dei cacciatori, tutti vestiti con l’abito tradizionale e grande simpatia hanno trovato i falconieri dell’Unione Nazionale Cacciatori Falconieri con i loro falchi saldamente assicurati al braccio del proprio padrone.
Alla celebrazione hanno presenziato il Presidente del Consiglio Comunale di Trieste Cav. Francesco di Paola Panteca, l’Assessore Babuder unitamente ai consiglieri Porro e Vatta, il Sindaco del Comune di Monrupino Tanja Kosmina ed in rappresentanza del Comune di San Dorligo della Valle era presenta l’Assessore Antonio Ghersinich.
Presente anche una delegazione dell’Associazione Cacciatori della Slovenia e dell’Agjso (Comunità di lavoro delle organizzazioni venatorie della zona alpina sud-orientale) alla quale aderiscono le Associazioni Venatorie dell’Austria, Slovenia e Italia).
Il Direttivo Federcaccia Provinciale era presente al gran completo con il Presidente Provinciale Fabio Merlini unitamente ai Vicepresidenti e Consiglieri.
Presenti le Guardie Venatorie Ambientali della Federcaccia unitamente all’Associazione Nazionale della Polizia Penitenziaria.
Il parroco Don Samuele Cecotti, si è soffermato sul senso di responsabilità che i cacciatori hanno verso la natura e le sue fonti di vita incoraggiando allo stesso tempo il comportamento fraterno ed i pensieri nobili di aiuto gli uni per gli altri all’interno della comunità in cui vivono.
Proprio per rendere evidente il senso di unità fra tutti i cacciatori, la Messa ha trovato la formulazione in trilingue (italiano, sloveno e tedesco delle letture) ed è stata animata dalla musica del Gruppo suonatori di corno dell’Associazione musicale Serenade Ensemble di Muggia e dal Coro del Drustvo slovenskih lovce “Doberdob”.
Davanti all’altare, come da tradizione secolare, è stata realizzata una composizione con un grande trofeo di cervo, deposto su un manto di rami di abete, per ricordare l’apparizione che ebbe il giovane e nobile Uberto, nella foresta delle Ardenne in un Venerdì Santo dell’VIII secolo.
Come elemento di cronaca si segnala che la ricorrenza di Sant’Uberto viene ricordata dalla Chiesa cattolica il 3 novembre, ma nella diocesi di Trieste in quel giorno ogni attenzione liturgica non può che essere dedicata a san Giusto e anche i cacciatori vi si adeguano spostando il ricordo di sant’Uberto ad altra data.