A Castiglion Fiorentino in provincia di Arezzo, si è tenuta una partecipata assemblea di cacciatori organizzata dalla Sezione Provinciale FIDC-UCT di Arezzo, incentrata sulle ultime novità della caccia in Toscana e in particolare sui problemi relativi alla PSA.
Già dall’introduzione di Giovanni Giusti, Presidente Provinciale FIDC-UCT, sono state evidenziate chiaramente le tematiche inerenti al calendario venatorio, ma anche le forti criticità emerse dalla conversione del DDL Agricoltura e dalla sua applicazione sul territorio.
“Ho inviato oggi pomeriggio una lettera indirizzata alla Vicepresidente Regionale Saccardi nella quale abbiamo rilevato con forza la necessità di un cambio di passo sulla gestione della PSA e sulla necessità che tutti i soggetti coinvolti facciano fino in fondo la propria parte” ha dichiarato Marco Salvadori nel suo intervento. “L’obiettivo del depopolamento e soprattutto la mancanza di un coordinamento effettivo da parte dei GOT, per agire su tutto il territorio agro silvo pastorale, comprese le aree protette e gli istituiti pubblici anche privati, non può ridursi a un continuo accanimento contro le squadre organizzate di caccia al cinghiale e del monitoraggio attivo sulle sole aree vocate. Le lacune sono evidenti, vogliamo anche ricordare che ad oggi le squadre e i distretti per la caccia in braccata rappresentano una risorsa per il superamento della problematica sanitaria, rappresentando tra l’altro la massima garanzia anche in termini di prelievi assoluti sulla specie. I ritardi stanno da altre parti: manca un piano serio e credibile sulle misure di prevenzione, mancano investimenti di natura pubblica da aggiungere agli sforzi a cui vengono chiamati gli ATC. Nessuno può ragionevolmente pensare che la soluzione del problema PSA possa essere ottenuta solo attraverso misure di natura venatoria e contenitiva, quando sarebbero necessarie invece misure preventive ed un piano d’azione complessivo, così come recentemente segnalato dalla competente Commissione Europea. I cacciatori come sempre sono disponibili a fare la propria parte, avendo l’intelligenza di non cadere nel conflitto e nelle tensioni tra le varie pratiche venatorie, ma perché ciò avvenga occorre ristabilire un quadro di azione più generale, superando i ritardi che si stanno registrando in questi giorni e che non dipendono né dagli ATC né dal mondo venatorio”.
L’assemblea si è conclusa con un articolato dibattito che ha messo comunque in evidenza il buon lavoro svolto dall’Associazione in questi mesi, che dimostra come oggi Federcaccia Toscana UCT sia l’unico soggetto veramente in campo sui problemi della caccia e della gestione in Toscana.