Il ritorno del lupo nelle regioni dell’UE in cui è stato a lungo assente sta portando sempre più spesso a conflitti con le comunità agricole e venatorie locali, soprattutto laddove le misure per prevenire gli attacchi al bestiame non sono ampiamente applicate.
La Presidente von der Leyen ha dichiarato che: “La concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale per il bestiame e potenzialmente anche per gli esseri umani. Esorto le autorità locali e nazionali a intervenire laddove necessario. In effetti, l’attuale legislazione dell’UE consente già di farlo”.
La Commissione avvia oggi una nuova fase del suo lavoro per affrontare le sfide legate al ritorno dei lupi.
La Commissione invita le comunità locali, gli scienziati e tutte le parti interessate a presentare entro il 22 settembre 2023 dati aggiornati sulle popolazioni di lupi e sul loro impatto. Sono invitati a utilizzare il seguente indirizzo e-mail: EC-WOLF-DATA-COLLECTION@ec.europa.eu.
Sulla base dei dati raccolti, la Commissione deciderà se presentare una proposta per modificare, ove opportuno, lo status di protezione del lupo all’interno dell’UE e per aggiornare il quadro giuridico, introducendo, ove necessario, ulteriore flessibilità, alla luce dell’evoluzione di questa specie.
Ciò integrerà le attuali possibilità previste dalla legislazione dell’UE per le autorità locali e nazionali di intervenire laddove necessario, e i significativi finanziamenti dell’UE previsti per queste misure, come specificato in una lettera congiunta inviata dal Commissario Sinkevičius e dal Commissario Wojciechowski a tutti i Ministri dell’Agricoltura e dell’Ambiente dell’UE nel novembre 2021. Alcune misure si sono dimostrate efficaci nel prevenire o ridurre significativamente i rischi di predazione, se attuate correttamente e adattate al contesto specifico in cui vengono applicate.
La revisione dei dati scientifici sul lupo nell’UE è parte integrante dell’analisi approfondita che la Commissione sta conducendo in risposta alla risoluzione del Parlamento europeo del 24 novembre 2022. Nell’aprile 2023, la Commissione ha iniziato a raccogliere i dati provenienti da gruppi di esperti e dalle principali parti interessate, nonché i dati riferiti dalle autorità nazionali ai sensi della legislazione UE e internazionale vigente. Tuttavia, questi dati non forniscono ancora un quadro completo sufficiente alla Commissione per progettare ulteriori azioni e oggi la Commissione sta ampliando questa consultazione.
Contesto
La Commissione è consapevole del fatto che il ritorno del lupo nelle regioni dell’UE in cui è stato a lungo assente può portare a conflitti con le comunità agricole e venatorie locali, soprattutto quando le misure per prevenire gli attacchi al bestiame non sono ampiamente applicate.
In quanto specie autoctona, il lupo è un elemento integrante del patrimonio naturale europeo e svolge un ruolo importante nei suoi ecosistemi. In base alla Direttiva Habitat, la maggior parte delle popolazioni di lupo in Europa gode di una protezione rigorosa, con possibilità di deroga. Questo regime attua i requisiti della Convenzione internazionale di Berna sulla conservazione della vita selvatica e dell’ambiente naturale in Europa, di cui l’UE e gli Stati membri sono parti.
Le piattaforme UE e regionali sulla coesistenza consentono alle parti interessate di promuovere modi per ridurre al minimo i conflitti tra gli interessi umani e la presenza di grandi carnivori, scambiando conoscenze e collaborando in modo aperto, costruttivo e reciprocamente rispettoso. Inoltre, ai sensi della Direttiva Habitat, gli Stati membri possono, a determinate condizioni, derogare ai divieti del regime di protezione rigorosa, anche per proteggere gli interessi socio-economici. (Fonte Confagricultua)