“Dopo anni di incuria e di colpevole sottovalutazione del problema, che ha portato l’Italia ad avere la popolazione media di ungulati maggiore di qualsiasi altro Paese europeo, l’obiettivo che ci siamo prefissati è di giungere quanto prima a zero presenze di cinghiali nei distretti suinicoli e nei centri abitati. Un compito complesso che, grazie alla collaborazione di tutti i soggetti interessati, sono fiducioso che riusciremo ad assolvere e che riuscirà a salvare la filiera agroalimentare interessata, oggi messa pericolosamente a rischio dalla Psa e che, è opportuno ricordarlo, è e deve rimanere uno dei principali fiori all’occhiello della nostra produzione e del nostro export”. Lo dichiara il sottosegretario al Masaf Patrizio La Pietra.
“Dopo il via libera dalla conferenza Stato Regioni per il Piano di abbattimento dei cinghiali, redatto dal commissario all’ emergenza Psa, Vincenzo Caputo, abbiamo finalmente gli strumenti – prosegue in una nota – per procedere alla riduzione della popolazione degli ungulati presenti sul territorio, che sono la causa della preoccupante diffusione della peste suina africana. Il Piano ha evidenziato la necessità di raddoppiare la capacità di abbattimento annuale, che passerà da 300mila alle 600mila unità e per conseguire questo obiettivo di bioregolazione abbiamo registrato anche l’importante disponibilità dell’esercito”.
“Nella riunione presso il ministero della Difesa, insieme al ministro Guido Crosetto, al ministro Francesco Lollobrigida e al sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato – prosegue – abbiamo ribadito la necessità di agire in tempi rapidi per porre fine ad un problema che rischia di produrre danni incalcolabili all’agricoltura e agli allevamenti suinicoli italiani”.
“A fronte dei danni fino ad oggi riscontrati è del tutto evidente che non possiamo permetterci ulteriori perdite di tempo ed è necessario ricorrere al supporto di tutti coloro che hanno le competenze per svolgere l’attività di abbattimento. Come evidenziato anche dai rappresentanti delle Regioni presenti alla riunione, che saranno fondamentali per l’attuazione del Piano, dobbiamo agire in tempi rapidi per porre fine al problema ambientale derivante dall’aumento esponenziale della popolazione dei cinghiali”. (Fonte ANSA)