Ogni anno, il 21 marzo, le Nazioni Unite celebrano la Giornata internazionale delle foreste. Istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012, la Giornata ha il doppio obiettivo di aumentare tra i cittadini la consapevolezza dell’importanza delle foreste di ogni tipo e incoraggiare i Paesi ad intraprendere sforzi locali, nazionali e internazionali, inclusa l’organizzazione di eventi, campagne e iniziative che coinvolgano foreste e alberi e far emergere la vitale importanza dei beni e servizi, che gli ecosistemi forestali forniscono all’umanità: acqua, legna, fibre, cibo, medicine, energia, regolazione e adattamento al clima, regolazione idrogeologica, ricreazione ed esperienze estetica, culturale e spirituale.
Evidentemente, il valore—intrinseco, strumentale e relazionale—di questi servizi non è sufficientemente riconosciuto dalla comunità mondiale, se la deforestazione e la degradazione forestale continuano a un ritmo allarmante.
Dalla fine dell’ultima grande era glaciale – 10.000 anni fa – la superficie forestale del pianeta è diminuita di un terzo, da 6 a 4 miliardi di ettari di foreste, dal 57% al 38% delle terre emerse. Un’area forestale grande come Canada e Stati Uniti messi insieme è stata trasformata in campi, fibre, edifici, infrastrutture per l’edilizia e infrastrutture per il trasporto, l’edilizia e l’industria. Il tasso di deforestazione è accelerato rapidamente negli ultimi secoli. Negli ultimi 300 anni il pianeta ha visto svanire 1,5 miliardi di ettari di foresta. Nell’ultimo decennio, secondo la FAO, a livello globale, abbiamo disboscato mediamente circa dieci milioni di ettari di foresta l’anno, una superficie pari a un terzo del territorio italiano. Circa la metà di questa deforestazione è compensata dalla ricrescita delle foreste (soprattutto nel nord del pianeta), quindi nel complesso abbiamo perso circa cinque milioni di ettari l’anno. Quasi tutto – il 95% – di questa deforestazione si è verificata nei tropici, dove le foreste sono più ricche di biodiversità, ma una quota importante di questa deforestazione (circa il 14%) è guidata dai consumatori nei paesi più ricchi del mondo, per la produzione di carne bovina, oli vegetali, cacao, caffè e carta prodotta su terreni deforestati (tele-coupling).
Anche per affrontare il tema della deforestazione (e della degradazione) delle foreste globali, quest’anno le nazioni Unite hanno deciso di dedicare la Giornata Internazionale delle Foreste al tema “Foreste e produzione e consumo sostenibili”.
Lo scopo è di approfondire l’analisi e la ricerca di soluzioni forestali gestionale e prodotti di origine forestale innovativi, miglioramento dell’efficienza delle risorse e dei servizi ecosistemici, in grado di contribuire a sviluppare stili di vita sostenibili e scelte consapevoli rispetto ai prodotti che derivano dalle foreste o la cui produzione è un fattore guida di deforestazione e degradazione delle foreste, e ad accelerare la transizione verso consumo e produzione sostenibili.
Questi sforzi dovranno contribuire a realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda ONU per il 2030, di salute, di benessere e la transizione verso economie verdi e a basse emissioni di carbonio.
In occasione della Giornata Internazionale per le Foreste, la FAO pubblicherà il rapporto “Prodotti forestali nella bioeconomia globale: favorire la sostituzione con prodotti a base di legno e contribuire agli Obiettivi di sviluppo sostenibile, che spiega come il passaggio dai prodotti a base fossile a quelli a base di legno possa aiutare a combattere il cambiamento climatico e a conseguire gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile.
L’evento principale della Giornata Internazionale delle Foreste si svolgerà a Dubai nel Padiglione svedese di EXPO 2020, che sarà possibile seguire on-line al link https://expoupdate.se/event/international-day-of-forests-live-event/
Per sapere di più sulle foreste, si invita alla lettura del rapporto ISPRA Foreste e biodiversità, troppo preziose per perderle. Le risposte alle domande più frequenti e del capitolo “Foreste” (con approfondimenti e dati su: patrimonio forestale, foreste vetuste, produzione di legna e altre biomasse, incendi boschivi) della pubblicazione ISPRA “Transizione ecologica aperta”. (Fonte ISPRA)