Organizzato dalla Federazione Italiana della Caccia della Sicilia – che ha promosso il progetto – insieme a Regione Siciliana e al Laboratorio di Zoologia applicata dell’Università di Palermo, si terrà presso i locali della Regione venerdì 12 luglio il convegno “Verso il prelievo venatorio sostenibile della Lepre italica (Lepus corsicanus) in Sicilia: buone pratiche e azioni di monitoraggio. Presentazione della Relazione conclusiva del Progetto – Periodo 2017-2022”.
Dopo i saluti del Dott. Fulvio Bellomo e della Dott.ssa Roberta Paci, Dipartimento Sviluppo Rurale e Territorio della Regione Siciliana; del Presidente regionale di Federcaccia Sicilia Giuseppe La Russa e del Dottor Francesco Riga, Tecnologo Dirigente ISPRA, si apriranno i lavori.
Moderati dal Dott. Michele Sorrenti, Coordinatore Scientifico Ufficio Studi e Ricerche FIdC, interverranno con i loro contributi a illustrare il “Progetto ‘Lepre italica’: obiettivi, risultati e prospettive” il Professor Mario Lo Valvo dell’Università di Palermo; il tecnico faunistico Valter Trocchi dell’Ufficio Studi e Ricerche Federcaccia; l’Ing. Giuseppe Giannini, XValue Srl e il Dottor Daniel Tramontana, Ufficio Studi e Ricerche FIdC.
Dopo un breve break i lavori riprenderanno focalizzando il valore aggiunto del Progetto: monitoraggio sanitario e nuove conoscenze. Sul tema interverranno la Dott.ssa Tiziana Trogu e la Dott.ssa Elisa Rossini di IZSLER; il Prof. Fabio Macchioni dell’Università di Pisa e la Dott.ssa Giorgia Romeo, Funzionario Regione Toscana.
Dopo uno spazio per gli interventi, sarà il Presidente Nazionale di Federazione Italiana della Caccia a concludere la mattinata di studio.
È previsto l’intervento del Sen. Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, e della Dott.ssa Maria Siclari, Direttore Generale di ISPRA.
LO STUDIO
La Lepre italica Lepus corsicanus De Winton, 1898 è una specie endemica diffusa nell’Italia centro-meridionale e in Sicilia. In Corsica la specie è stata introdotta in periodo storico e all’Isola d’Elba è stata reintrodotta in tempi recenti. In Sicilia, la Lepre italica è una specie d’interesse conservazionistico e venatorio. La comprensione della dinamica delle popolazioni è cruciale per una loro efficace gestione e conservazione.
Dal 2017 al 2023 la Federazione Italiana della Caccia ha promosso un progetto di monitoraggio in Sicilia. Il monitoraggio è stato realizzato applicando la tecnica dello spot-light census, un metodo relativamente semplice ed economicamente vantaggioso, adatto per essere applicato da volontari adeguatamente formati, su larga scala e per lunghi periodi (Sliwinski et al., 2021)
In media sono stati monitorati 39 transetti (percorsi) campione all’anno (min. 27 – max. 76), di 7,28 km a transetto (±4,83) per complessivi 287,22 km all’anno (min. 179,80 – max. 551,94). Abbiamo calcolato l’indice chilometrico di abbondanza (IKA) considerando le lepri illuminate in una singola fascia di circa 100 m a lato del transetto.
Materiali e metodi
152 volontari (prevalentemente cacciatori) sono stati formati alle attività di monitoraggio. Le attività hanno progressivamente interessato 15 dei 18 ATC siciliani e sono stati realizzati alla fine dell’estate. In media sono stati monitorati 39 transetti (percorsi) campione all’anno (min. 27 – max. 76), di 7,28 km a transetto (±4,83) per complessivi 287,22 km all’anno (min. 179,80 – max. 551,94). Abbiamo calcolato l’indice chilometrico di abbondanza (IKA) considerando le lepri illuminate in una singola fascia di circa 100 m a lato del transetto.
Conclusioni
L’abbondanza relativa media delle popolazioni di Lepre italica in Sicilia è migliorata rispetto ai valori ottenuti in passato. Nel 1997 Trocchi e coll. (1998), utilizzando la stessa metodologia su un totale di 236,75 km di transetti nei territori dell’Isola aperti alla caccia, avevano ottenuto un IKA medio di 0,36 capi/km (± 0,28 s.d.).
Nell’Isola, la Lepre italica è ampiamente diffusa e l’abbondanza delle popolazioni si può ritenere attualmente stabile. Si osservano differenze di abbondanza delle popolazioni, che evidentemente rispecchiano condizioni ecologiche locali e fluttuazioni demografiche tipiche dei Lagomorfi. Sarebbe interessante valutare le interazioni ecologiche con le popolazioni di Coniglio selvatico (Oryctolaguscuniculus) presenti sull’Isola. I nostri risultati mostrano che i dati di monitoraggio ottenuti con il contributo di personale volontario formato possono essere affidabili, se le attività sono attuate e condotte in modo scientificamente standardizzato. Considerata l’importanza ecologica della Lepre italica, si ritiene necessario continuare nel tempo le attività di monitoraggio su scala regionale. Ciò consentirà di acquisire ulteriori dati importanti per definire una strategia di gestione della specie finalizzata alla sua conservazione.