Le recenti elezioni regionali hanno registrato il peggior dato di affluenza al voto della storia di questo importante appuntamento elettorale ma la politica lombarda non sembra volerne cogliere il grave campanello d’allarme. La scorsa settimana nel Cacciapensieri abbiamo sottolineato con immensa soddisfazione come il mondo venatorio si sia recato compatto alle urne e abbia eletto quasi tutti i candidati che avevamo indicato all’inizio della campagna elettorale. Anzi i nomi da noi suggeriti si sono quasi tutti piazzati tra i primi per il numero delle preferenze raccolte. Con immenso rammarico però abbiamo constatato, leggendo le cronache politiche dei principali quotidiani, che i nomi di questi consiglieri non sono stati presi in considerazione tra papabili candidati alla carica di assessore o per altri incarichi istituzionali di prestigio. Il caso più eclatante quello di Floriano Massardi, il più preferenziato nelle fila della Lega, il cui nome mai è stato affiancato a quello di un possibile incarico, nonostante sia al secondo mandato. Poi ci si chiede perché la gente non vada a votare! L’elettorato esprime un segnale chiaro e lampante ma le segreterie dei partiti lo ignorano, lo bypassano per soddisfare logiche sconosciute alla gente comune. Stessa storia per Barbara Mazzali, anche lei, come si legge nelle cronache giornalistiche, sempre meno coinvolta nel toto assessore ogni giorno che passa. Sicuramente il ruolo dei consiglieri eletti potrà essere determinante anche in Consiglio Regionale ma il fatto che i nomi caldi per i ruoli di rilievo non corrispondano ai nomi di coloro che sono stati i più preferenziati stona veramente troppo. Sicuramente colui che sarà incaricato di ricoprire il, ruolo di assessore all’Agricoltura che come sappiamo ha la delega anche alla caccia, sarà una persona capace vista l’importanza della delega che impatta sul lavoro di migliaia di persone legate al mondo agricolo. Nonostante questo ci dispiace assistere a questo spettacolo distante anni luce dalla realtà delle cose. Un altro argomento, restando sempre in tema , vogliamo chiarire da subito. Si è parlato in passato di voler affidare ad un consigliere la delega sulla materia caccia, non creando quindi un vero e proprio assessorato, francamente assurdo, ma una figura istituzionalmente non ben definita. Noi crediamo che questa ipotesi sia semplicemente assurda e da non praticare. Togliere la delega caccia all’assessorato Agricoltura vorrebbe dire emarginare la nostra materia, spogliarla di ogni tipo di valenza, relegarla nell’angolo degli argomenti poco importanti. Un assessore all’Agricoltura , consapevole invece dell’importanza della delega venatoria, sarebbe invece un formidabile interlocutore, forte in Giunta, in Consiglio e sul territorio. Noi cacciatori restiamo attenti osservatori di quello che sta succedendo, siamo tanti, ramificati sul territorio, collegati alle istituzioni di base e non siamo disposti a tollerare nessun tipo emarginazione. (Fonte FIDC BRESCIA – CACCIAPENSIERI)