FEDERCACCIA LOMBARDIA. DOPO LA POSIZIONE DEL CONSIGLIO DI STATO, SUI VALICHI TOCCA AL GOVERNO!

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Il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva sulla delibera relativa ai valichi montani in Lombardia, presentata dalla Regione e da alcune associazioni venatorie. La situazione per i cacciatori rimane quindi invariata, con i 475 valichi montani ancora chiusi all’attività venatoria. L’udienza definitiva è stata fissata per il 9 ottobre 2025.

In merito a questa decisione, il presidente regionale di Federcaccia, Marco Bruni, ha espresso forte preoccupazione. “È evidente che questo non sia sicuramente un segnale incoraggiante, perché non si è ritenuto che ci fossero pericoli per sospendere la delibera”, ha affermato Bruni, sottolineando come la motivazione abbia addirittura evidenziato “la mancanza di prova circa il fatto che le popolazioni cinghiali che risiedono nei valichi montani siano portatori di peste suina, perché è rinomato che i cinghiali sui valichi montani sono vaccinati”.

Bruni ha poi allargato il campo del dibattito, andando oltre la questione sanitaria e faunistica: “Ma al di là di questo, non si tratta soltanto di contenere il cinghiale per la peste suina o gli ungulati per i danni all’agricoltura, che sono un argomento di fondamentale importanza. Io non vorrei che ci si dimenticasse di quello che è il patrimonio di cultura, il patrimonio di tradizioni, ma anche un patrimonio di diritti che hanno i cacciatori di montagna di poter continuare a esercitare la loro attività che è riconosciuta da una legge dello Stato italiano sulle montagne lombarde”.

Di fronte a questa situazione, la richiesta al Governo è chiara: “Quindi è evidente che noi chiediamo al Governo di correre ai ripari velocemente, tempestivamente.” Bruni ha evidenziato l’impegno dell’assessore Beduschi a Roma: “L’assessore Beduschi sta martellando a Roma il sottosegretario La Pietra, il ministro Lollobrigida, il ministro Pichetto Frattin per trovare una soluzione, e va trovata entro un tempo relativo, poiché i capanni vanno ripristinati, vanno puliti, potate le piante. Non è che lo si può dire 10 giorni prima dell’inizio dell’attività venatoria. Ci vuole anche un po’ di rispetto nei confronti delle persone.”

Concludendo il suo intervento, Bruni ha ribadito la ferma posizione dell’associazione: “Quindi, ripeto, noi chiediamo un intervento tempestivo della politica per sanare quello che è chiaramente e palesemente un attacco all’attività venatoria, perché è evidente a tutti che si tratta di una porcata che è stata fatta ai danni del mondo venatorio, dal solito ISPRA, dai soliti personaggi che dovrebbero essere dei consulenti tecnico-scientifici e individuano 475 valichi in Lombardia. Quindi ritroviamo quello che è il vero spirito della 157 e lo deve trovare la politica al Governo, perché evidentemente i tecnici di ISPRA sono animati da tutt’altri intenti.”

Ascolta l’intervento del Presidente regionale Marco Bruni al seguente link:

https://youtu.be/wNYUbYoQUl0