L’assemblea della rinascita, della ripartenza per Federcaccia Bergamo, che a Seriate ha chiamato a raccolta i suoi presidenti delle sezioni comunali. È stato il primo in contro con i rappresentanti del territorio in presenza per il Presidente Michele Bornaghi, eletto nel 2019, e costretto a dover rinviare per la pandemia l’assemblea del 2020.
In apertura sono stati ricordati tutti i cacciatori scomparsi durante il Covid-19, quelli che hanno contributo nella gestione di Federcaccia negli ultimi decenni. Nel corso del marzo 2020 Federcaccia Bergamo con il provinciale e le sezioni comunali, ha donato quasi 80mila euro a diversi enti, fra cui le tre ASST della provincia ed organismi locali di Croce rossa, Croce bianca, Croce azzurra. Ai 30 mila euro donati dalla sezione provinciale, si sono susseguite le molteplici donazioni delle comunali. “Il primo biennio del nuovo consiglio direttivo provinciale, lo definirei un biennio emergenziale per la pandemia –ha spiegato Bornaghi-. Abbiamo dovuto astenerci dalla nostra passione, in alcuni casi in forza però di interpretazioni di convenienza non aderenti al dettato normativo”.
Federcaccia contiene le perdite del numero di iscritti, un calo fisiologico in tutto il mondo venatorio e si attesta su più di 5 mila soci e anzi i dati per la prossima stagione sono in aumento, vista la grande presenza di giovani al corso di neo cacciatore tenuto dal Presidente regionale Lorenzo Bertacchi, presente all’assemblea, che ha poi fatto il punto della situazione sulle problematiche in materia venatoria.
“Da febbraio -ha proseguito Bornaghi-, abbiamo avuto quasi 100 iscritti, contro una media degli ultimi anni di circa 30 nuovi cacciatori all’anno. Consentitemi un plauso al nostro Presidente regionale, che ha redatto una dispensa per l’esame della licenza base sintetica esaustiva e puntuale, che consente a chiunque di approcciarsi all’esame con semplicità di comprensione”.
Nel corso dell’assemblea è stata confermata la nascita di 5 nuove sezioni di Federcaccia; Fonteno con il Presidente Roberto Pedretti, Valleve-Foppolo con Paolo Berera, Carona con Giovanni Bianchi, Castione della Presolana con Giuseppe Canova e la seconda e nuova sezione della città di Treviglio denominata Castel Cerreto – Geromina con Stefano Gatti.
“L’apprezzamento dei nostri referenti di zona, il servizio ai cacciatori e l’attività sindacale sono stati i motivi di affiliazione a Federcaccia Bergamo! Si pensi poi alla costante comunicazione tramite i diversi canali, che informa prontamente tutti i cacciatori, la gestione dei sinistri, nonché l’assistenza che l’ufficio provinciale offre alle sezioni comunali, fra cui anche l’annosa generazione dei bollettini PagoPa”.
Le problematiche non mancano naturalmente e riguardano sempre le note stonate per il mondo venatorio, come la chiusura dei roccoli. “Tra le questioni certamente più sentite permangono roccoli e deroghe. La propensione di Regione Lombardia al ripristino, si scontra però con ricorsi ad opera delle associazioni animaliste, il cui esito, nonostante l’intervento attivo di Federcaccia, è noto a tutti. Il contenimento ad opera degli operatori faunistici ha subito un percorso tortuoso dopo i fatti di Brescia. Oggi il quadro pare cambiato, alla luce di una recente Sentenza della Corte costituzionale e della conseguente modifica dell’art. 41 della LRL 26 del 93. Auspichiamo dunque che Regione Lombardia detti delle direttive comuni a tutti i corpi di Polizia provinciale, affinché si possa ricominciare l’attività di controllo a tutte le specie nocive. In provincia di Bergamo ad oggi siamo ad un punto di stallo, in quanto, dopo il pensionamento di Pietro Bergamelli, è ancora vacante l’ufficio di Comandante della polizia provinciale e pertanto manca di fatto un interlocutore ed un soggetto che assuma decisioni in merito”. Il cinghiale è naturalmente una problematica che sta impegnando notevolmente il consiglio di Federcaccia, che chiede compattezza a chi appartiene a questo tipo di caccia.
”In ogni Ente di gestione ciclicamente emergono contrasti. Criticità per nostra fortuna minime nel CA Valle Seriana ed assenti in Val di Scalve, l’isola felice della nostra provincia. Ricordo a tutti che i dirigenti di CA e ATC sono dei volontari che dedicano buona parte del proprio tempo nella gestione di enti che di fatto sono da considerarsi pubblici, assumendosi tutte le responsabilità del caso. Proprio al fine di coadiuvare e coordinare i nostri rappresentanti negli enti di gestione e nel rapporto con le istituzioni, il Consiglio direttivo provinciale ha deliberato di istituire un tavolo tecnico di coordinamento affidato ad Italo Fanton. Federcaccia è ben disposta ad accogliere le altre associazioni e a tal fine si adopera ad ogni livello nazionale, regionale e provinciale, per incentivare quantomeno l’ipotesi di costituire una confederazione. Con alcune associazioni il dialogo è costante, come pure è condivisa la visione sui vari temi, e più in generale sul futuro della caccia e dell’associazionismo venatorio. Federcaccia deve mantenere inalterata la propria storica condotta: anteporre il bene della caccia al mero interesse associativo”. (Fonte FEDERCACCIA BERGAMO)