Di seguito il comunicato stampa rilasciato da FACE, la Federazione delle Associazioni Venatorie europee, dopo il voto di questa mattina sulla proposta della Commissione Europea di declassare la specie lupo da “particolarmente protetta” a “protetta”. Questo quanto scrive FACE:
“Il successo del voto odierno in favore del cambiamento dello status del lupo da “strettamente protetto” a “protetto” sotto la Convenzione di Berna è una triplice vittoria.
Una vittoria per la Direttiva Habitat del 1992, che mira a ripristinare gli habitat e le specie in Europa. Il lupo, quasi estinto nell’Europa occidentale, ha riacquistato una presenza diffusa in tutta Europa. La Direttiva Habitat può ora essere vista meglio come un testo giuridico funzionale in grado di accogliere le storie di successo della conservazione.
Una vittoria per il funzionamento delle Istituzioni che sanno come attuare buone decisioni politiche quando necessario.
Una vittoria per la popolazione del lupo, che sta vivendo un’espansione senza precedenti in Europa (crescita dell’81% in 10 anni). La convivenza con gli esseri umani è sempre più diffusa, così come i conflitti ad essa legati.
Vittoria per la Direttiva Habitat
La proposta di modificare lo status di protezione è il risultato di numerose richieste da parte degli Stati membri nel corso di molti anni, sostenute da quattro risoluzioni del Parlamento europeo negli ultimi cinque anni. È sostenuto anche dal Comitato delle regioni, che lo ha chiesto nel suo parere su “Una visione a lungo termine per le zone rurali” nel 2022.
In risposta a queste richieste, nel settembre 2023 la Commissione europea ha avviato una nuova fase di lavoro per affrontare le sfide poste dal ritorno dei lupi. La Commissione ha invitato le comunità locali, gli scienziati e tutte le parti interessate a presentare dati aggiornati sulle popolazioni di lupi e sul loro impatto.
Lo spostamento del lupo dall’allegato IV all’allegato V non mette in discussione gli obblighi giuridici di conservazione del lupo: gli Stati membri devono comunque raggiungere e mantenere uno stato di conservazione soddisfacente, anche ai sensi dell’allegato V. Inoltre, gli Stati membri rimarranno sempre liberi di prendere le proprie decisioni, proprio come avviene oggi. Ciascuno Stato membro può quindi attuare le misure di gestione più adatte al proprio territorio e alla propria popolazione.
Vittoria per il funzionamento delle istituzioni
La proposta della Commissione Europea è stata accolta positivamente come iniziativa per bilanciare conservazione e gestione delle specie. Ciò rappresenta un nuovo equilibrio in un’Europa diversificata.
Vittoria per la popolazione dei lupi
Sebbene le valutazioni dell’UE non si applichino all’attuale proposta ai sensi della Convenzione di Berna, la proposta dell’UE sottolinea che la valutazione dello stato del 2019 “ha indicato che le dimensioni della popolazione, la disponibilità degli habitat e l’areale delle specie mostrano generalmente una tendenza stabile o positiva in tutte le aree biogeografiche. regioni, confermando che la specie continua a ricolonizzare parti del suo areale naturale”. L’analisi del 2023 conferma la continua espansione positiva del lupo.
La decisione odierna apre la strada a strumenti di coesistenza volti ad allentare le tensioni. In assenza di misure adeguate, il bracconaggio e l’avvelenamento sono in aumento. Gli effetti collaterali sono altamente dannosi per l’ambiente; non vengono avvelenati solo i lupi, ma anche i cani da guardia del bestiame, gli orsi, gli uccelli spazzini e, peggio ancora, le acque dei nostri corsi d’acqua. La persistenza di questi veleni è un disastro ambientale. Questo fenomeno sta emergendo in molti Stati membri e l’Italia ha persino creato un’unità cinofila specializzata per combattere questa forma di bracconaggio.
La gestione dei problemi legati ai lupi deve restare responsabilità degli Stati, che però necessitano di un quadro giuridico stabile e duraturo che non venga messo in discussione in tribunale ogni volta che un’autorità locale emette una deroga”. (Fonte FACE EUROPA)