“Il comitato Tecnico Faunistico Venatorio (CTFVN) si è riunito oggi, dopo 9 anni, e torna ad essere centrale, operando a tutela della biodiversità e contemplando una corretta attività venatoria così come prevista dal nostro sistema normativo”. Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo insieme al Sottosegretario Patrizio La Pietra al tavolo con i membri del CTFVN e che si è tenuto questa mattina [22 settembre, n.d.r.] al Masaf.
Il Comitato Tecnico Faunistico-Venatorio Nazionale è stato ricostituito con un decreto dello scorso maggio ed è composto, oltre che dal MASAF, con il Generale Donato Monaco con funzioni di presidente supplente, dai rappresentanti delle associazioni venatorie e ambientaliste, dell’Ispra, delle Regioni, del MASE, delle Province, delle organizzazioni agricole, dell’Unione Zoologica Italiana, della Delegazione italiana del Consiglio Internazionale della Caccia e della conservazione della selvaggina, dell’Ente nazionale protezione animali. Nell’ambito della riunione di oggi il CTFVN ha affrontato, tra gli altri, i temi dell’uso piombo nelle aree umide, dei calendari venatori e della peste suina africana.
“L’uomo è un bio regolatore- ha detto il Ministro – sia in termini normativi sia in termini operativi. Questo ruolo diventa sempre più importante alla luce degli ultimi eventi. La legge 157 del 1992 era una buona legge all’epoca. La ratio per cui era stata definita era corretta e va salvaguardata. In questi 30 anni il contesto complessivo è cambiato e ciò va tenuto in debita considerazione. Oggi le normative europee incidono di più, rispetto a 30 anni fa, nell’ordinamento nazionale, così come è mutato il rapporto tra Regioni e Stato centrale”.
“Una buona legge deve essere sempre aggiornata. Il CTFVN affronterà ogni argomento inerente l’attività venatoria utile a migliorare l’ambiente in cui operano gli agricoltori, il mondo della scienza e i cacciatori stessi”, ha concluso Lollobrigida.