L’interazione tra cacciatori e accademici favorisce l’adozione di pratiche basate su evidenze scientifiche, che possono migliorare significativamente la conservazione delle specie e la protezione degli ecosistemi. Ad esempio, la ricerca può aiutare a determinare quote di caccia ottimali che prevengono il sovrasfruttamento delle specie, oppure può fornire metodi innovativi per monitorare l’impatto ambientale della caccia. Inoltre, studi approfonditi su migrazioni e comportamenti animali offrono dati preziosi per pianificare attività venatorie che non interferiscano con i periodi critici per la riproduzione e l’alimentazione degli animali.
Su questo tema nei giorni scorsi è andato in onda su Caccia&Dintorni un interessante confronto con Michele Sorrenti, Coordinatore Ufficio Studi e Ricerche FIdC e Marco Fasoli – Segretario nazionale di ACMA – Associazione Cacciatori Migratori Acquatici.
A questo link è possibile rivedere la puntata del 20 maggio.