Lo scorso 20 maggio, organizzato da FIdC Gorizia in collaborazione con URCS (Unione Reg.le Cacciatori di Selezione FVG) e Coldiretti Gorizia, si è svolto presso la Sala Dora Bassi messa a disposizione gratuitamente dal Comune di Gorizia, il Convegno “Peste Suina Africana, cos’è e quali ricadute sanitarie avrebbe sul territorio” , tenuto dall’ottimo dottor Marco Bregoli dell’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie
Numerosi e qualificati i partecipanti, dalla graditissima presenza della Presidente provinciale della Coldiretti dottoressa Angela Bortoluzzi, che ha concluso il Convegno con un intervento molto apprezzato sia per quanto riguarda i contenuti dello stesso sia per i ringraziamenti portati a FIdC con la quale c’è una collaborazione intensa attiva ormai da 3 anni, all’Assessore all’Ambiente del Comune di Gorizia Francesco Del Sordi che ha aperto il Convegno con un intervento che ha dimostrato come le Autorità siano preoccupate dell’ epidemia e molto attente alle azioni preventive da effettuare; dall’Assessore al benessere animale Chiara Gatta al sempre attivo Presidente Provinciale Pasquale Di Pierro, dal Presidente URCS Antonino Martini (che ringrazio per la fattiva collaborazione) al Presidente del Distretto Carso Saimon Ferfolja (nonchè Vice Presidente provinciale FIdC). È stata graditissima inoltre la presenza del dottor Andrea Cadamuro, funzionario Regionale responsabile dell’ organizzazione e coordinamento delle attivita’ di vigilanza, controllo e monitoraggio attuate dal corpo forestale regionale, con particolare riferimento agli aspetti inerenti la gestione della fauna selvatica e del Dottor Paolo Benedetti Commissario e coordinatore del Corpo Forestale Regionale. Oltre al sottoscritto hanno partecipato numerosi Direttori di Riserva e cacciatori interessati all’argomento.
Il dottor Bregoli ha spiegato molto chiaramente la situazione attuale, partendo dalle origini della PSA fino ai casi di Piemonte/Liguria e ovviamente quelli della Capitale, evidenziando la diffusione in Europa con delle mappe molto esaustive, riuscendo a tenere molto alta l’attenzione in un’ ora e mezza di intervento.
È risultato chiarissimo che oltre a un’espansione naturale della Peste ci siano stati dei “salti” di centinaia di chilometri che evidenziano come l’attività umana sia se non la principale, una fonte di espansione del contagio molto importante.
È inoltre apparsa ulteriormente la gravità della situazione in caso di contagi, sia per quanto riguarda l’aspetto sanitario sia per il mondo degli allevatori (in Friuli esistono tantissimi allevamenti familiari di suini oltre alle eccellenze del Prosciutto di San Daniele e di Sauris), sia per il mondo agricolo, con pesantissime ricadute economiche sul territorio.
Evidenziata in maniera chiara l’importanza della figura dei cacciatori, chiamati a svolgere un compito sia preventivo con abbattimenti numericamente importanti dei cinghiali che di vigilanza del territorio in collaborazione con il Corpo Forestale e i Servizi Veterinari; cacciatori che sono considerati essenziali grazie alla loro preparazione e serietà nella lotta a questo virus letale per le popolazioni suine e purtroppo incurabile.
In conclusione, è necessario sensibilizzare al massimo tutta l’opinione pubblica e non solo i settori interessati dalla PSA, su gli eventuali divieti di qualsiasi attività in caso di “zona rossa”, sulle azioni preventive quali disinfezione delle scarpe e vestiti utilizzate in caso di passeggiate, e sulla necessità di porre la massima attenzione nel rinvenimento di carcasse di cinghiali morti (e non solo).
Insomma , sarà una dura battaglia che speriamo sia la più incruenta possibile. (Marco Grassani)