La riduzione della biodiversità in genere ha determinato una minore capacità dei sistemi naturali di resistere ai disturbi e quindi una maggiore “instabilità” nei flussi dei diversi benefici che l’uomo riceve dalla natura. I modelli indicano che l’inversione di tendenza sarà molto difficile da realizzare ma comunque è necessario porre in atto tutte le soluzioni possibili per conservare la biodiversità ancora presente nel nostro pianeta. Se ne parlerà dal 22 al 26 giugno prossimi al Centro Studi Ambiente Alpino, San Vito di Cadore al 56° Corso di Cultura in Ecologia affronta il problema con approccio pragmatico cercando di portare esempi di buone pratiche che possano essere di riferimento a chi gestisce i sistemi naturali, quelli semi-naturali e gli agroecosistemi. Contestualmente si discuteranno anche aspetti più prettamente teorici, che sono di grande importanza per poter predire gli effetti delle azioni di conservazione.
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