LA CACCIA AI SENSI DELLA DIRETTIVA UCCELLI: UN DIBATTITO APERTO SULLA SITUAZIONE

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Con questo titolo si è svolto lo scorso 25 febbraio a Bruxelles l’evento organizzato dall’Intergruppo “Biodiversità, caccia, attività rurali” e da FACE

Roma, 1° marzo 2021 – Il 25 febbraio, l’intergruppo “Biodiversità, caccia, attività rurali” del Parlamento Europeo ha ospitato una conferenza di alto livello sul tema “La Caccia nell’ambito della Direttiva Uccelli: un dibattito aperto sulla situazione”, organizzata in collaborazione con la Federazione Europea per la Caccia e la Conservazione (FACE). L’evento è stato presieduto dal presidente dell’Intergruppo, l’eurodeputato Álvaro Amaro (Portogallo, PPE), con gli interventi di apertura dell’eurodeputato Alex Agius Saliba (Malta, PPE) e dell’eurodeputata Isabel Benjumea (Spagna, PPE).

L’eurodeputato Álvaro Amaro ha sottolineato l’importanza di affidarsi ad un approccio scientifico per la caccia e la conservazione in Europa: “La caccia è una pratica umana millenaria, altamente regolamentata dai nostri Stati membri. Vi sono buoni esempi di come la caccia favorisca la conservazione in tutta Europa. Ad esempio, il Manifesto della Biodiversità della FACE contiene un database di oltre 450 progetti di conservazione legati alla caccia. La conservazione degli uccelli in Europa è una questione complessa e deve tenere conto delle diverse pressioni che subiscono i nostri ecosistemi europei, che sono molteplici e variano dall’inquinamento alla perdita di habitat […] Credo che abbiamo bisogno di un approccio basato sulla scienza, basato su dati aggiornati ed esaurienti […] riguardanti, ad esempio, le dimensioni delle popolazioni e le condizioni di habitat. Queste cifre produrrebbero certamente analisi migliori e, di conseguenza, normative migliori”.

L’eurodeputato Alex Agius Saliba ha presentato un video prodotto dalla Federazione per la Caccia e la Conservazione di Malta (FKNK), che spiega come la pratica di cattura dei fringillidi a Malta effettuata su piccole quantità sia culturalmente importante per le comunità locali. Nel suo intervento ha sottolineato la necessità di proteggere le attività di caccia regionali, che sono altamente regolamentate e di importanza critica per i cacciatori che mettono in pratica cacce tradizionali di lunga data in modo sostenibile. L’eurodeputato Agius Saliba ha dichiarato che “Venendo da Malta, conosco molto bene l’importanza di raggiungere gli obiettivi di conservazione proteggendo le pratiche di caccia regionali. Riconoscere il valore di queste pratiche venatorie, che sono consentite a condizioni rigorose stabilite dalla direttiva Uccelli, è fondamentale per proteggere la loro dimensione sociale e culturale. È, quindi, importante che queste rigide condizioni non diventino impossibili da soddisfare. È molto spiacevole che stia diventando sempre più difficile conservare queste tradizioni. Invece, già nel 1979, quando è stata adottata la direttiva Uccelli, il legislatore dell’UE era consapevole che qualsiasi politica ambientale deve coinvolgere tutti gli attori sul campo per avere successo a lungo termine”.

L’eurodeputata Isabel Benjumea ha sottolineato che vietare la caccia alla tortora in Spagna e Francia sarebbe un rischio per la specie, a causa dei solidi sforzi di conservazione in atto da parte dei cacciatori. “Per avere successo a lungo termine – ha dichiarato – la direttiva Uccelli, la Strategia UE sulla Biodiversità e le loro politiche devono anche garantire un equilibrio tra gli interessi ambientali, socioeconomici e culturali. La caccia in Spagna rappresenta un’attività significativa in molte aree rurali e porta benefici economici e ambientali. Il suo valore non può essere sottovalutato. Sempre più giovani gestiscono terreni rurali come zone di caccia. Questo intervento umano produce diversi benefici sia per le specie cacciabili che per quelle non cacciabili. La caccia rappresenta spesso un incentivo ad adottare misure di gestione degli habitat, che non sarebbero più adottate se una certa specie non fosse cacciabile. La caccia, e in particolare in questo caso la caccia alla tortora, ha un valore intrinseco di conservazione, che non può essere ignorato se si considera che la popolazione di tortora ha registrato un declino più drammatico negli Stati membri in cui non è una specie cacciabile”.

Micheal O’Briain, Deputy Head of Nature Unit, DG Ambiente, Commissione europea, ha dichiarato: “La Direttiva Uccelli è il quadro giuridico chiave per la conservazione degli uccelli selvatici nell’UE. Tuttavia, troppe specie cacciabili non sono curate e sono in declino, minando sempre più le opportunità per la caccia sostenibile. La caccia di tali specie dovrebbe avere luogo solo nel quadro di un’efficace attuazione di Piani di Gestione Internazionali che affrontino tutte le principali pressioni, tra cui lo sfruttamento di specie e l’agricoltura. Importanti carenze in materia di monitoraggio e di comunicazione e sfide di governance devono ancora essere affrontate affinché meccanismi come la gestione adattativa del prelievo siano attuati in modo credibile. La Commissione è impegnata a collaborare con gli Stati membri e le parti interessate per garantire una caccia sostenibile in linea con la Direttiva”.

Jesper Madsen, dell’Università di Aarhus in Danimarca e responsabile dell’AEWA EGMP Data Centre, ha spiegato che: “Le popolazioni di uccelli acquatici sulle flyways europee sono, da un lato, fonte di preoccupazioni per la conservazione e, dall’altro, sfide per la gestione. In linea con quanto indicato nell’Accordo sulla Conservazione degli Uccelli Acquatici migratori afro-eurasiatici, è stata avviata una gestione adattativa delle popolazioni di oche cacciabili per garantire un uso sostenibile. Il concetto si è dimostrato utile sia nelle popolazioni in declino e con obiettivi di recupero, sia in quelle in grande aumento per cui si devono ridurre le popolazioni. Il processo richiede un impegno a lungo termine da parte degli Stati Membri, la creazione di capacità, un’organizzazione solida, strumenti di regolamentazione flessibili, un’elaborazione dei dati affidabile e una raccolta rapida degli stessi. È essenziale coinvolgere tutte le parti interessate, con particolare riferimento ai cacciatori, perché questo migliorerà l’apprendimento reciproco, la creazione di fiducia e la volontà di trovare soluzioni condivise”.

Per Ariel Brunner, Direttore ad interim e Capo Ufficio Politiche di Birdlife International “La direttiva Uccelli fornisce un buon quadro scientifico per la conservazione e ha notevolmente ridotto gli impatti negativi della caccia a partire dalla sua entrata in vigore. Tuttavia, vi sono ancora molti settori in cui l’attuazione è carente: cattiva applicazione, abuso di deroghe, mancanza di dati a corredo e caccia a specie minacciate al di fuori del limite biologico di sicurezza. Sarebbe fondamentale colmare queste lacune e coinvolgere la comunità venatoria negli sforzi per la conservazione e il ripristino della biodiversità, dalla corretta gestione di Natura 2000, alla riforma delle politiche agricole al ripristino della natura su larga scala”.

Cy Griffin, Senior Conservation Manager di FACE, ha dichiarato: “Dopo la pubblicazione del rapporto FACE ‘Uccelli cacciabili: Revisione dello status e delle priorità di conservazione’ in dicembre, abbiamo una solida base per portare avanti il dialogo sulla caccia ai sensi della direttiva Uccelli. Il fatto che meno della metà delle specie di cui all’Allegato II siano in uno stato di sicurezza è di grande preoccupazione per FACE, ma dovremmo evitare di saltare a conclusioni affrettate in quanto la situazione è simile a quella di tutti gli uccelli selvatici contemplati dalla direttiva. La valutazione sulla conservazione basata su prove evidenti dovrebbe seguire le conoscenze sullo stato delle singole specie e sulle pressioni prima di decidere la migliore soluzione da attuare. Una cosa di cui possiamo essere certi è che il ripristino degli habitat è una priorità, ed è per questo che FACE sostiene una PAC che garantisca la biodiversità e accoglie con favore il Piano di Ripristino della Natura dell’UE”.

Con una buona presenza di oltre 220 spettatori online e gli ulteriori interventi dell’eurodeputato Marco Dreosto (Italia, ID) e dell’eurodeputato Josianne Cutajar (Malta, S&D), l’incontro è stato moderato dal Dr. David Scallan, Segretario Generale del FACE, che ha anche ospitato un ampio dibattito di domande e risposte.

L’onorevole Dreosto ha posto domande puntuali alla Commissione Europea, chiedendo perché si è proposto il divieto di caccia a moriglione e pavoncella invece di predisporre i piani di gestione internazionali, come era prassi comune della Commissione fino a pochi anni fa, oppure perché non si sollecitano gli Stati membri a intervenire sul controllo dei predatori e delle pratiche agricole, che sono riconosciute nei piani di gestione come azioni prioritarie, e per quale motivo accanto alle proposte di divieto di caccia delle specie in declino la Commissione non propone di poter cacciare le specie in aumento, ad esempio facilitando l’utilizzo delle deroghe per piccole quantità.

La registrazione video dell’incontro è disponibile sulla pagina Facebook di FACE all’indirizzo https://www.facebook.com/FACEforHunters/videos/1103666810061037

Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia