Visto il proseguire delle polemiche e delle voci più disparate ci vediamo costretti, nostro malgrado, a prendere posizione in merito alla vicenda che ha visto protagoniste incolpevoli le oche della Azienda Vinicola “la Piccola”, che secondo le notizie circolate sarebbero state vittime di una vendetta dopo un litigio fra i proprietari e un gruppo non meglio identificato di cacciatori, che le avrebbero abbattute a colpi di fucile.
Premesso che Federcaccia e il mondo venatorio nel suo complesso condannano fermamente ogni manifestazione e azione contraria alle leggi, all’etica e al corretto comportamento da parte dei cacciatori, da parte nostra non possiamo che esprimere la più ferma riprovazione per l’accaduto.
Un gesto sconsiderato, attribuibile a uno o pochissimi soggetti, che in più va a grave danno del rimanente 99% dei cacciatori locali, rispettosi della legge e delle proprietà altrui.
Per i nostri soci che abitano in quel comune e per i cacciatori in genere, che spesso mettono a disposizione il proprio tempo ed energie in azioni di volontariato e a sostegno della Comunità e delle Associazioni locali impegnati in tutti i campi del sociale, è infatti ingiusto, denigratorio e penalizzante essere additati come corresponsabili di tali gesti inqualificabili.
Ci permettiamo però di sottolineare il fatto, che nello specifico a molte voci corrispondono ben pochi fatti oggettivi e che sulla vicenda sarà molto difficile che le autorità di Polizia intervenute possano verificare fatti, responsabilità e persone coinvolte dal momento che il cosiddetto “corpo del reato” – ovvero le carcasse delle oche, sono state a quel che si dice bruciate, lasciando così spazio solo a voci, illazioni e post sui social.
Ferma condanna dunque nei confronti di chi infrange le regole, ma allo tesso tempo un altrettanto invito a tutti di prestare attenzione prima di gettare discredito su una intera categoria di cittadini senza che si possano portare a sostegno prove certe. (Wilmer Farri – Presidente Sezione Provinciale di Reggio Emilia)
