FIDC BRESCIA. VALICHI E ANELLINI: DUE QUESTIONI APERTE

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Iniziamo a parlare di Calendario Venatorio Lombardo 2024/25 perché finalmente ne è stata presentata una bozza, almeno per quanto riguarda le specie cacciabili e i periodi di prelievo. Precisiamo subito che sostanzialmente la bozza rispecchia quella dello scorso anno tenendo in gran parte ferme le date di apertura e chiusura previste dalla legge nazionale 157/92, e non dovrebbe essere altrimenti.

Rispetto al parere ISPRA vi è stata una sostanziale differenziazione prevedendo, ad esempio la caccia alla minilepre ed alla starna che ISPRA voleva chiusa, e il rispetto delle date di apertura al 15 settembre per le specie migratorie che si volevano posticipare al primo ottobre.

Certo qualche criticità permane; fra tutte la prevista chiusura della cesena al 20 gennaio quando tutte le altre Regioni, avvalendosi dei dati dello studio di Federcaccia Lombardia pubblicato su riviste scientifiche, hanno lasciato il 31 gennaio. In Lombardia patria dello studio stesso non si capisce questa chiusura anticipata, assieme al sassello. A proposito di quest’ultimo è previsto il tetto di prelievo di 30 capi al giorno ma complessivo di 90 annui.

Pare confermata la giornata aggiuntiva per la migratoria da appostamento fisso, una, nei mesi di ottobre e novembre. Rimane sospeso il prelievo alla moretta, al combattente, alla pavoncella e alla tortora selvatica.

Ad una prima lettura non trova indicazione nelle specie cacciabili nemmeno la lepre bianca, cosa che dovremo approfondire assieme ai Comprensori Alpini e gli Uffici Regionali.

Per la specie cinghiale ci pare non conforme che da un lato l’ordinanza statale preveda sollecite operazioni di contenimento della specie, autorizzandone il prelievo giorno e notte, e nel calendario non si possa iniziare la braccata sino al primo novembre. Crediamo sarebbe più opportuno iniziare già ai primi di ottobre e magari aiutare così le operazioni di contenimento previste dalle ordinanze del Commissario alla PSA. Sollecitiamo Regione Lombardia ad emanare formalmente il calendario il prima possibile, in modo che tutti possano prenderne atto e formularne le eventuali osservazioni.

Due vicende invece cominciano a generarci dubbi, fortissimi dubbi.

La questione dei valichi, che in campagna elettorale ci erano stati dati per risolti addirittura prima delle elezioni Europee, e poi subito dopo quando sarebbe stato approvato il decreto Agricoltura, pare rimanere ai blocchi di partenza. L’emendamento Bruzzone era forse di una semplicità estrema, cancellare dalla legge 157/92 la previsione dei valichi; il Governo in questi giorni ha proposto di modificare la norma prevedendo di chiudere l’esercizio venatorio alla SOLA migratoria. Cioè sicuramente migliorativo rispetto alla chiusura totale, ma certo non nella direzione della salvaguardia di centinaia di appostamenti fissi storici. Forse se si fosse ascoltata Federcaccia, che proponeva, e propone, di far diventare tutti i valichi montani delle ZPS, zone di protezione speciali proprio con attenzione per la migratoria con tempi di prelievo più ridotti, ad esempio la limitazione prevista in queste zone dell’apertura al primo ottobre, ma consentendo però la permanenza degli appostamenti esistenti, avremmo un risultato più accettabile.

E pare, purtroppo, che molti di quegli emendamenti di cui abbiamo sentito tanto parlare nelle varie serate a tema elettorale, e che davamo quasi per certi, perché così ci erano stati venduti prima delle elezioni, stiano passando le strettissime forche caudine della disponibilità governativa alla loro approvazione. Dire che non ci siamo è usare troppa gentilezza; forse ci toccherà ritornare al vecchio, e quanto mai attuale detto: “passato lo giorno gabbato lu santo”.

E a questo punto, forse per analogia, cominciamo a nutrire dei seri dubbi che anche la questione anellini abbia a trovare una soluzione celere; e sì che i cacciatori hanno aderito nei tempi, entro fine maggio, alla denuncia degli uccelli detenuti ed alla quantificazione dei contrassegni richiesti ma ad oggi non ci risultano ancora degli atti deliberativi della Giunta Regionale relativi all’acquisto delle fascette identificative promesse. Non ci risultano né richieste di preventivi, né impegni di spesa né ordinativi. Di questo passo non vediamo assolutamente soluzioni rapide, nei tempi necessari ad assolvere la questione entro la prossima stagione venatoria. Ovviamente su tutta questa parte, degli emendamenti e degli anellini o fascette, speriamo moltissimo di sbagliarci e di essere smentiti nei fatti, cosa che ci farebbe oltremodo contenti.

Regione Lombardia ha finalmente nominato il proprio rappresentante politico all’interno del nuovo Comitato di Gestione dell’ATC Brescia, che si aggiunge alle designazioni fatte da tempo dalle Associazioni agricole, venatorie, cinofile ed ambientaliste. Ci aspettiamo quindi, probabilmente ancora entro questo mese di luglio, che venga convocato il comitato di gestione per la distribuzione delle cariche e per rendere quindi pienamente operativo l’ambito bresciano. A tutti coloro che hanno la responsabilità della gestione l’augurio di un buon servizio, perché di questo si tratta, al territorio, alla selvaggina ed all’organizzazione dell’esercizio venatorio. (Federcaccia Brescia – Cacciapensieri)