Ci siamo presi il tempo necessario per metabolizzare il lutto ed è sempre difficile trovare le appropriate parole per salutare un amico. A maggior ragione se la dicotomia tra l’irsuta riservatezza e l’affabilità, la disponibilità nella collaborazione, l’operatività e la competenza ambientale/venatoria/artistica è stata veramente estesa come quella del mitico Guerino Morselli.
Il Prof. in questi giorni ci ha lasciati cogliendoci un po’ di sorpresa poiché, pur sapendo della sua grave malattia, è sempre riuscito ad anteporre le sue battute e la sua tipica ironia, sdrammatizzando paure e timori.
Come cacciatori d’acquatici gli dobbiamo molto sia per la mole del suo lavoro artistico (foto, video, disegni, ecc.) sia per la testimonianza tangibile e concreta nell’anteporre i fatti alle parole e trasformare una sterile cava di ghiaia in un paradiso naturalistico al centro dell’hinterland lombardo, ma soprattutto per la sua caratura umana e venatoria che ha sempre interposto un’equa misura agli eccessi della passione. Un esempio di quello che dovrebbero essere i cacciatori, e una persona che ha saputo unire la propria immensa cultura alla fatica e all’operatività pratica come solo le persone geniali sanno fare.
Il mondo venatorio e l’ACMA in particolare non possono che ringraziarlo per il contributo che ha saputo dare in tutti questi anni e si stringono con affetto e profondo cordoglio ai familiari e quanti l’hanno conosciuto e stimato.
Caro Guero ci mancherai, in questi tempi così critici in cui tu probabilmente non ti riconoscevi più, ma che nonostante ciò non smettevi di trasmettere con l’esempio concreto la tua voglia di migliorare il mondo. Per noi appassionati la tua testimonianza era una vera quanto solida certezza. Non amavi che si parlasse molto di te; preferivi i fatti, ma permettici di usare le parole di un poeta greco a te caro (come quella difficile terra) per salutarti e dare un senso a questo nostro quotidiano andar avanti nonostante tutto…
Itaca/Il viaggio
“Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
…Sempre devi avere in mente Itaca
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio;
senza di lei, mai ti saresti messo sulla via.
Nulla di più ha da darti.
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.”
- P. Kavafis
Il direttivo ACMA